Immersione primo sifone a valle di Monte Longos del 14 Maggio

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Immersione primo sifone a valle di Monte Longos del 14 Maggio

COME SONO ANDATE LE COSE

 
Come tutti sappiamo, lo scopo di questa immersione era di risagolare il primo sifone a valle come lavoro preparatorio per le previste immersioni del 2,3,4, giugno p.v.   La sagola guida "storica" era assente.   Basti pensare che l'ultima volta che è stata utilizzata risale al luglio 2003 e che molto probabilmente si trattava ancora della sagola messa nel giugno del 1995 da Loru e Fancello.
Perché non siamo riusciti subito nell'intento?
Diciamo che abbiamo preso un po’ "sotto gamba" la cosa, dandola quasi per "scontata", ...una "passeggiata", tant’è vero che ci siamo anche organizzati per riprendere il tutto con l'ausilio dei nuovi e potentissimi fari della FSS.
In genere per ritrovare la strada in un sifone già trafficato si cercano i resti della precedente sagolatura: spezzoni di sagola, elastici di camera d'aria ecc. In questo caso questo "modus operandi" ci ha fatto sbagliare. Infatti, dopo circa 20 m d’immersione abbiamo trovato due vecchie sagole parallele quasi "aderenti" alla parte destra del sifone (piuttosto ampio...quasi un salone) che hanno, per così dire attirato la nostra attenzione....le ho seguite ricordando però che il passaggio giusto doveva essere più centrale..... insomma, prima o poi mi sarei dovuto separare dalla direzione delle sagole vecchie e cercare più al centro (verso sinistra). Nell'indecisione su quando "staccarmi" dalle vecchie sagole,
abbiamo percorso i 70 m che ci hanno fatto riemergere in un lago. Questo lago non è nel rilievo del sifone, ma era stato visto da Loru e Fancello nel giugno del '95 mentre esploravano il sifone.
Per completezza d’informazione: in questo sifone vi aveva "ficcato il naso" Gianni Guidotti, uno speleosub Toscano che ne aveva sagolato circa 80 m sempre in direzione del suddetto lago... da qui la presenza di due sagole!
Dopo aver saturato l'ambiente aereo del lago "fantasma" con una scarica d’imprecazioni, abbiamo fatto retro front per riprendere la ricerca della strada giusta.....operazione ora mai non scontata...riavvolgere la sagola appena messa e cercare di individuare la strada giusta progredendo "al contrario" cioè in direzione di uscita non è facile, senza contare che i 12.000 lumen dei bellissimi fari nuovi di zecca, tutto hanno fatto tranne che aiutare nella ricerca! Era un po’ come guidare l'auto con il sole in faccia senza occhiali e senza il parasole e con anche un po’ di foschia! Dopo qualche tentativo, dopo aver intorbidito "a sufficienza" tutto l'ambiente, dopo aver scacciato Sandro con telecamera e fari, dopo essere riemersi anche nell'altro lago (quello che dista 30/40 m dall'inizio del sifone) decidiamo di tornare indietro.
Sconsolati ci consultiamo con Daniele sul da farsi.
Avendo ancora aria a sufficienza, decidiamo di ritentare, ma uno per volta, in maniera da avere più possibilità!
Mi immergo io per primo. Vado in quella che secondo me è la giusta direzione. Dopo circa 50 m di sagolatura finisco nel torbido... una torbidità "lattiginosa" non estrema, diciamo visibilità da 50 cm ad un metro e proseguo con una mano che "tasta" il soffitto e una il fondo. Vado avanti ancora tra il "vedo e non vedo" e a un certo punto... vedo!  Vedo un ambiente grande e scuro verso l'alto e una duna circa dieci metri davanti, con una "parrucca" di sagola tutta aggrovigliata e un pezzo di sagola che dritta s’infila sotto la sabbia. La torbida mi segue e mi avvolge da dietro... dall'alto scende altra torbida scura sicuramente smossa dalle bolle dell'erogatore.  Faccio in tempo ad acchiappare la sagola vecchia e provare a farla "riemergere" dalla duna ma non esce...poi di nuovo torbido....stop! Riavvolgo un po’ di sagola e trovato l'ultimo frazionamento vi appendo il sagolatore.
Credo di aver trovato la strada giusta ma non posso continuare anche per aver raggiunto il "famoso" terzo dell'aria a disposizione.
Torno indietro. Esco. E la volta di Sandro. Al suo bibo 7+7 aggiungiamo uno dei miei due, con 100 bar ancora a disposizione.  A Sandro do delle indicazioni semplici: "quando trovi il sagolatore vai dritto...così troverai la duna con la sagola e ricorda che devi stare sulla parete di sinistra...." peccato che la torbidità a questo punto era ora mai totale!
Sandro, infatti, racconta di aver raggiunto a visibilità zero il sagolatore e poi, di aver cercato la prosecuzione andando dritto e tenendosi la parete sulla sinistra.... senza assolutamente rendersene conto, a causa della mancanza di visibilità, ha girato tutto verso sinistra, ruotando attorno ad una sorta di colonna e si è ritrovato di fronte ad una sagola nuova di pacca"....la nostra! Incredulo e disorientato, nella convinzione di essere andato dritto ne percorre un tratto alla ricerca di una "bandierina chiarificatrice"...si, è sicuramente la nostra sagola e per fortuna ci sono le bandierine che indicano chiaramente la direzione di uscita...non avendo alcuna possibilità di esplorare Sandro, saggiamente decide di tornare indietro.
Con il senno di poi, credo che tutta quella torbidità concentrata proprio nei passaggi "giusti" sia da addebitare alla corrente che ha lavorato come una sorta di "aspiratore" e che ha lasciato più limpide le zone "morte" come per esempio il "lago fantasma" o altri angoli della prima parte del sifone.
 
Ciao a tutti, Diego.